La tecnologia wireless di quinta generazione (5G) promette di rivoluzionare la comunicazione e la trasmissione dei dati a livello globale, inaugurando una nuova era di connettività. Ma il 5G è davvero pericoloso?
Recentemente, le teorie cospirative circolanti riguardanti 5G e coronavirus hanno creato molto allarmismo soprattutto sui social media.
Se vuoi approfondire l’argomento, abbiamo già parlato di che cos’è e come funziona la rete 5G.
Sebbene non bisogna dare alcun credito a questa (ennesima cdr.) fake news, sembrano esserci alcune legittime preoccupazioni.
Mentre le radiofrequenze sono state utilizzate in modo sicuro per più di un secolo, il 5G utilizza onde a frequenza più elevata, sfruttate attualmente da relativamente pochi dispositivi.
Dal momento che il 5G è meno affidabile su distanze maggiori, saranno necessari più trasmettitori, con conseguente maggiore esposizione alla popolazione.
Data la scarsità di prove, i potenziali rischi futuri non sono al momento molto chiari, in particolare dato il lungo periodo di latenza per la manifestazione di problemi di salute.
Scienziati e studiosi sono d’accordo sul fatto che l’attuale generazione di radiofrequenze è sicura. Forse non possiamo ancora affermare con certezza che possa dirsi lo stesso per la rete 5G.
Il 5G è pericoloso? Parola agli esperti
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) attualmente classifica tutte le radiazioni a radiofrequenza (compreso il 5G) come “possibilmente cancerogene”. Una classificazione che indica che vi sono prove limitate di cancerogenicità negli esseri umani e negli animali.
La posizione della IARC è che “nessun effetto negativo sulla salute è stato correlato in modo causale all’esposizione a tecnologie wireless”, poiché la natura non ionizzante della radiazione non causa danni al DNA o ai tessuti.
Finché l’esposizione complessiva rimane al di sotto delle linee guida internazionali, non sono previste conseguenze per la salute pubblica.
Tuttavia la posizione di altre autorità di regolamentazione è più circospetta.
Il Servizio di Ricerca del Parlamento europeo che osserva quanto alcuni documenti di ricerca suggeriscono rischi per la salute mentre altri no.
Nel marzo 2020 la Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti ha aggiornato le sue linee guida consultive.
Ha rilevato che le esposizioni al 5G non causeranno alcun danno a condizione che rispettino le soglie internazionali.
È auspicabile che la valutazione del rischio sanitario dell’IARC che copre l’intera gamma di radiofrequenze, che sarà pubblicata nel 2022, porti più chiarezza a riguardo.
5G e cancro: nessuna correlazione
I consumatori per anni sono stati preoccupati per i possibili effetti sulla salute delle radiazioni in qualsiasi dispositivo.
Dal microonde ai cellulari, stimolati da affermazioni secondo cui le onde radio causano il cancro al cervello, ridotta fertilità, mal di testa nei bambini e altre malattie.
Gli esperti affermano che, sebbene ulteriori studi sulle lunghezze d’onda utilizzate dal 5G sarebbero utili, finora non c’è nulla che suggerisca il bisogno di allarmarsi.
“Sulla base del nostro studio, non pensiamo che le radiazioni 5G siano così dannose”, ha affermato Subham Dasgupta, un borsista post-dottorato presso la Oregon State University.
Subham, a inizio luglio 2020, ha pubblicato i risultati di uno studio sugli effetti delle radiazioni 5G sul pesce zebra (o Danio zebrato). “È prevalentemente benigno.“
5G e Coronavirus: esiste un legame?
Non esiste alcun collegamento tra il coronavirus, che sappiamo si diffonde tramite contatto da persona a persona, e il 5G.
I virus di qualsiasi tipo non si trasmettono tramite onde radio. Non puoi infettarti usando il telefono o guardando la TV, a meno che il telefono stesso o il telecomando non siano contaminati dal COVID19.
Si ritiene che il virus abbia avuto origine da un animale e sia mutato in modo da poter infettare gli esseri umani.
Alcune delle teorie del complotto, circolate tramite i social media, associano il 5G al COVID-19. Partono dal fatto che il 5G è stato distribuito in Cina e il virus è stato rilevato per la prima volta nella città cinese di Wuhan alla fine del 2019.
A metà marzo 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha etichettato l’epidemia di coronavirus come una pandemia.
La diffusione del virus ha indotto i paesi di tutto il mondo, nessuno escluso, a prendere misure drastiche come i lock-down.
Ma a parte l’ovvia assurdità che il virus si possa diffondere tramite radiofrequenze, qualsiasi collegamento tra 5G e COVID-19 non ha senso dato che la tecnologia è stata effettivamente impiegata per la prima volta in Corea del Sud e in parti degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti non avevano assistito a gravi epidemie di COVID-19 fino a mesi dopo la comparsa dei casi in Cina.
Inoltre, il Covid si è diffuso anche in aree prive di torri 5G, come Iran e Giappone.
“Questa storia sul 5G non ha credibilità scientifica ed è certamente una potenziale distrazione, come altre simili informazioni sbagliate, dal controllo dell’epidemia di COVID-19”, ha affermato Samet, decano della Colorado School of Public Health.
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