Nel corso del processo intentato dalla Federal Trade Commission (Ftc) contro Amazon, emerge un aspetto intrigante legato all’utilizzo dell’algoritmo denominato Project Nessie.
Questo strumento, secondo le accuse, sarebbe stato impiegato dal gigante dell’e-commerce per incrementare i prezzi dei propri prodotti, allo scopo di monitorare la reazione dei concorrenti di fronte a tali aumenti. Il dubbio è che l’algoritmo abbia alterato anche i prezzi dei prodotti inclusi nelle offerte del Black Friday di quest’anno.
Revelation del Wall Street Journal
La rivelazione di questo presunto stratagemma proviene dal Wall Street Journal, che sostiene di aver avuto accesso a una versione non censurata dei documenti relativi al caso.
Tuttavia, va notato che gran parte degli atti utilizzati nel processo è rimasta segreta, limitando la comprensione dettagliata del funzionamento dell’algoritmo in questione, come riportato da Forbes.
Accuse di concorrenza sleale
Le implicazioni dell’uso di Project Nessie non si limitano solo all’incremento dei prezzi, ma si estendono anche all’ipotetico coinvolgimento di Amazon nell’innalzamento generale dei costi dei prodotti in vendita online.
L’azienda è ora sotto accusa per concorrenza sleale, con l’algoritmo che avrebbe giocato un ruolo cruciale nella manipolazione del mercato.
Funzionamento dell’algoritmo
Secondo l’accusa, il modus operandi di Amazon prevedeva l’aumento dei costi attraverso Project Nessie, monitorando attentamente le risposte delle aziende concorrenti.
Nel caso in cui tali concorrenti non avessero seguito l’andamento dei prezzi impostato da Amazon, l’algoritmo avrebbe automaticamente ridotto i costi dei prodotti, creando una dinamica di mercato controllata.
Osservazione delle promozioni concorrenti
Un ulteriore dettaglio dell’accusa rivela che Project Nessie avrebbe anche monitorato le promozioni messe in atto dai concorrenti di Amazon. Ciò avrebbe consentito all’azienda di adeguare dinamicamente i propri prezzi, offrendo sconti simili a quelli praticati dai rivali, mantenendo così una competitività apparente.
Risultati economici e fine dell’algoritmo
Si stima che l’utilizzo di Project Nessie abbia generato profitti considerevoli per Amazon, superando il miliardo di dollari. Tuttavia, è importante notare che l’algoritmo sarebbe rimasto operativo fino al 2019, quando, secondo Vox, avrebbe cessato di generare profitti.
Difesa di Amazon
Un portavoce di Amazon ha specificato che Project Nessie non veniva impiegato su tutti i prodotti in vendita, ma solo su un “sottoinsieme di prodotti.” Questa dichiarazione mira a delineare la limitata portata dell’algoritmo nell’ecosistema commerciale dell’azienda.
Conclusione
Il processo in corso negli Stati Uniti, avviato il 26 settembre scorso, rappresenta una sfida significativa per Amazon, con accuse di monopolio e concorrenza sleale. L’attenzione è ora focalizzata sull’analisi dettagliata del funzionamento di Project Nessie e sulle implicazioni etiche ed economiche che emergono da questa vicenda giuridica.
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